BITE E TERAPIA DEL DOLORE

L’ORTOTICO OMP®

Il termine Ortotico Mandibolare Posturale (OMPr) comunemente chiamato BITE indica una placca, normalmente in resina, che si pone tra le arcate dentarie al fine di modificarne le relazioni di combaciamento senza modificare – in maniera permanente – i denti e la loro disposizione.​

Agisce sulla funzione neuro-muscolare e sull’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Lo scopo primario è dare una posizione spaziale alla mandibola che equilibri le tensioni a carico dei muscoli masticatori e delle ATM, ovviando alle assimetrie craniali e scheletriche presenti.​

Viene costruito sull’arcata inferiore per evitare interferenze con la lingua, anzi per guidarla nella corretta posizione in deglutizione e a riposo.

​I pazienti che necessitano una terapia con ortotico di riposizionamento mandibolare presentano una sindrome algico-disfunzionale a carico delle articolazioni delle ATM in vari stadi evolutivi.

ORTOTICO DI RIPOSIZIONAMENTO MANDIBOLARE

L’ortotico posturale è un bite di stabilizzazione, e soprattutto di riposizionamento, portato sull’arcata inferiore.

Preferenzialmente è in resina acrilica trasparente, vantaggiosa per il minimo impatto visivo, per la sua leggerezza, per la possibilità di modifiche a freddo, con aggiunte o sottrazioni durante i controlli e per la sua durata nel tempo con una buona manutenzione domiciliare.

Viene costruito sull’arcata inferiore per evitare interferenze con la lingua, anzi per guidarla nella corretta posizione in deglutizione e a riposo; non viene costruito sull’arcata superiore in quanto darebbe sollievo solo al muscolo pterigoideo interno aumentando la dimensione verticale, ma bloccherebbe la respirazione craniale e cranio-sacrale.

Pur indossando il bite non si deve serrare su di esso: i denti posteriori vanno a contatto preparando l’atto deglutitorio (che avviene dalle 1500 alle 2000 volte al giorno), con la corretta posizione della lingua sul palato.

Questo contatto stabilizza l’osso ioide che a sua volta stabilizza i muscoli sopra e sotto ioidei e cervicali posteriori.
A riposo – tra una deglutizione e l’altra – i denti non devono contattare la placca, ma solo sfiorare come prevede un sistema posturale in equilibrio.
I pazienti che necessitano una terapia con ortotico di riposizionamento mandibolare presentano una sindrome algico-disfunzionale a carico delle articolazioni delle ATM in vari stadi evolutivi.

ADULTO

Per poter apprezzare la funzione delle ATM è necessario avere di una conoscenza operativa dell’anatomia locale, della neurologia dei muscoli ioidei della masticazione, nonché dei sistemi adiacenti quali il meccanismo respiratorio craniale primario, oltre alla catena cinematica chiusa dei muscoli cervicali che completa l’apparato stomatognatico nella sua più ampia accezione.
Il funzionamento di questo apparato è chiaramente integrato a quello del resto del corpo.
Ecco perché potremmo dire con semplici parole che problemi muscolari che si manifestano con cefalee, vertigini, cervicalgia, lombalgia, ecc., possono influenzare l’ATM, o sono originati da una patologia in questa sede.

BAMBINO

Per poter apprezzare la funzione delle ATM è necessario avere di una conoscenza operativa dell’anatomia locale, della neurologia dei muscoli ioidei della masticazione, nonché dei sistemi adiacenti quali il meccanismo respiratorio craniale primario, oltre alla catena cinematica chiusa dei muscoli cervicali che completa l’apparato stomatognatico nella sua più ampia accezione.
Il funzionamento di questo apparato è chiaramente integrato a quello del resto del corpo.
Ecco perché potremmo dire con semplici parole che problemi muscolari che si manifestano con cefalee, vertigini, cervicalgia, lombalgia, ecc., possono influenzare l’ATM, o sono originati da una patologia in questa sede.

L’ortotico arresta la degenerazione del condilo mandibolare (dovuta a una posizione mandibolare in retrusione o non fisiologica) permettendo la formazione di una fibrocartilagine protettiva su di esso; la posizione terapeutica permette di allontanare il condilo dalla posizione retrusa di compressione.

La terapia di riposizionamento mandibolare dura mediamente 3 mesi in cui si deve indossare l’ortotico il più possibile durante le ore diurne, se possibile anche di notte, togliendolo solo durante i pasti. Seguono almeno altri 2 mesi per stabilizzare la posizione della mandibola togliendo gradualmente e per ore limitate l’ortotico. Questa posizione mandibolare è il risultato di una riprogrammazione motoria indotta dal sistema tonico posturale e da nuovi engrammi celebrali che determinano la riarmonizzazione del tono muscolare sia locale che generale.

L’ortotico va controllato periodicamente seguendo le graduali modifiche posturali, secondo un protocollo e un programma di rieducazione posturale personalizzato.

La complessità del nostro sistema posturale richiede la massima precisione e professionalità e pertanto saranno d’importante ausilio esami elettromiografici, baropodometrici e spinometrici. Prima di incominciare la terapia è necessario possedere un’adeguata igiene orale, sottoporsi alla cura di eventuali lesioni cariose e di problematiche parodontali e possedere un’adeguata stabilità di eventuali protesi rimovibili.

CONSIGLI DI ADEGUATA MANUTENZIONE DELL’ORTOTICO OMP®

  • Pulirlo alla sera spazzolandolo con bicarbonato asciutto; 
  • Nel caso si formasse una patina bianca, immergerlo in aceto incolore per 2/3 minuti e poi spazzolare con bicarbonato asciutto;
  • Nel caso si formassero pigmentazioni immergerlo in Amuchina per 2/3 minuti;
  • Riporlo sempre nella scatola di protezione avvolto in una garza;
  • Non metterlo in lavapiatti;
  • Non farlo bollire;​

Consigliamo di rimuovere l’OMP® 20 minuti prima di mangiare.

Nota bene: cani e gatti amano giocare e masticare con gli ortotici.

ELETTROMIOGRAFIA WIRELESS DI SUPERFICIE TMJOINT

L’elettromiografia di superficie o esame sincromiografico, misura l’attività dei muscoli: temporale anteriore, massetere e sternocleidomastoideo.

Ci avvaliamo del sistema BTSTMJoint che acquisisce il segnale elettrico della contrazione muscolare, lo elabora attraverso il software dedicato (DentalContact) e lo analizza fornendo informazioni su come il contatto dentale od i dispositivi inseriti in bocca influiscano sull’attività e stabilità muscolare.

L’esame non è invasivo ed è veloce.