Gli angiologi trattano i disturbi delle arterie, delle vene e dei vasi linfatici.
È altresì importante consultare un angiologo in presenza di diabete o problemi a livello vascolare.
E' opportuno fare una visita angiologica quando è necessario diagnosticare e curare una patologia già manifesta o per prevenire eventuali complicazioni riguardanti la circolazione arteriosa e venosa come aneurismi, embolie, aterosclerosi, trombosi, dissecazioni dell'aorta.
Nel nostro centro è possibile effettuare i seguenti esami con ecocolordoppler.
ECOCOLORDOPPLER DEI TRONCHI SOVRA AORTICI (TSA)
L’esame serve per studiare la carotide comune, la biforcazione carotidea, la carotide interna ed esterna nonché l’arteria vertebrale e l’arteria succlavia, bilateralmente.
Valutare lo stato queste arterie significa anche conoscere il proprio rischio per un ictus o capire il perché di un attacco ischemico transitorio (TIA).
L’esame esclude o conferma la presenza di placche all’interno delle arterie esaminate e quantifica il grado della loro pericolosità sulla base della percentuale di stenosi (cioè quanto spazio queste placche occupano dentro l’arteria). Si valuta anche la tipologia di placca, che comunemente è definita calcifica oppure lipidica e da ciò è possibile capire ulteriormente la sua pericolosità e determinare al meglio una procedura terapeutica.
Valutazione integrativa a questo esame è lo “studio dinamico” delle arterie vertebrali. Queste arterie sono spesso implicate in fenomeni fastidiosi di Sindromi Vertiginose che frequentemente sono secondarie a movimenti della testa, o posizionali.
Lo studio dinamico, che abitualmente è richiesto dallo Specialista Oto-Neurologo o Audiologo, ha lo scopo preciso di capire in quale misura la circolazione delle arterie vertebrali è influenzata dai movimenti della testa (appunto valutazione dinamica).
Talvolta, ma generalmente su precisa richiesta dello Specialista Audiologo, l’esame è ulteriormente implementato dalla valutazione delle piccole arteriole che sono nel labirinto uditivo. Tutti questi esami sono indolori e non invasivi.
ECOCOLORDOPPLER TSA PER CCSVI (NOTO ANCHE COME PROTOCOLLO ZAMBONI)
L’insufficienza venosa cronica cerebrovascolare (CCSVI) è un esame coniato e messo a punto per primo dal Prof. Paolo Zamboni per valutare il ritorno venoso della circolazione ematica dell’encefalo. Il concetto è “tanto sangue entra, tanto deve uscire” in una sorta di circolazione a circuito chiuso.
La valutazione ha indicazione soprattutto per le patologie neurologiche progressive, quale la Sclerosi Multipla, per poi essere allargata anche in altre patologie quali la Sindrome di Meniere, le Sordità Improvvise, le Cefalee ribelli ai trattamenti tradizionali, il Morbo di Parkinson. Recenti valutazioni hanno permesso di capire che anche problematiche Stomatologiche, quali ad esempio le mal occlusioni, possono alterare il ritorno venoso cerebrovascolare.
Attualmente sono pochi gli Specialisti in grado di effettuare l’esame come indicato dal protocollo messo a punto da Zamboni, il Dr. Bavera rientra in questo piccolo gruppo di Medici e sono numerose le sue pubblicazioni al riguardo oltre ai suoi interventi a Convegni e Congressi, Nazionali e Internazionali.
È un’indagine non invasiva che richiede fino a 50- 60 minuti di tempo e possibilmente la collaborazione attiva del Paziente nell’eseguire determinati esercizi respiratori, non difficili.
ECOCOLORDOPPLER ARTI INFERIORI (ARTERIOSO E VENOSO)
L’ecocolorDoppler degli arti inferiori serve a valutare la circolazione del sangue nella sua distribuzione arteriosa (cioè dal cuore verso i piedi) e venosa (il percorso opposto).
Le patologie arteriose sono spesso causa di dolori durante la deambulazione, con crampi alla coscia o al polpaccio, che talvolta obbligano a frequenti fermate in un determinato spazio espresso in metri. Tecnicamente descritto come “claudicatio intermittente”.
La causa di ciò potrebbe essere la stenosi (cioè il restringimento) più o meno severa di una arteria oppure la sua completa ostruzione.
Si valutano i possibili circoli collaterali e la gravità del problema nel suo insieme e a eventuali altre patologie associate.
Le problematiche venose, per uno Specialista, sono frequentemente valutabili già clinicamente. Eppure, per confermare o escludere o per fare una diagnosi differenziale, l’ECD serve per valutare la presenza e l’estensione di una Trombosi Venosa Superficiale (TVS) o di una Trombosi Venosa Profonda (TVP) di un arto. Quest’ultima patologia realmente pericolosa perché, se diagnosticata tardivamente, può essere causa di embolia polmonare.
Poi, la valutazione ECD quantifica, confermando o escludendo, l’indicazione ad un eventuale intervento chirurgico delle varici con lo scopo ben preciso, quando possibile, di salvaguardare la vena grande o la piccola safena da interventi troppo radicali o persino non necessari come una safenectomia radicale.
LA TERAPIA SCLEROSANTE
Spesso confusa come un trattamento solamente estetico, non è così.
Va subito chiarito che questi trattamenti devono essere condotti da mani esperte e da Specialisti che conoscono i Prodotti ma anche le situazioni cliniche e l’anatomia.
Le terapie sclerosanti: volutamente espresso al plurale perché la scleroterapia è espressione di un trattamento fatto “su misura” per le diverse possibili situazioni della insufficienza venosa cronica. Quindi, a cominciare dalle teleangectasie (cioè dai capillari), fino alle vene varicose vere e proprie.
Frequentemente richiede “richiami” periodici.
I capillari, ad esempio, brutti da vedere ma non gravi sotto il profilo clinico, sono frequentemente espressione di una insufficienza venosa sottostante, non visibile ad occhio nudo. Si conferma pertanto l’espressione Clinica e non solamente estetica.
Trattare solo i capillari senza arrivare a “chiudere” ciò che li alimenta serve a poco.
Per questo motivo si spiegano i frequenti insuccessi del laser proprio sui capillari degli arti inferiori.
Le venule e le vene vere e proprie sono altra storia: alcune possono essere sottoposte a scleroterapia per completare un intervento chirurgico di varici già eseguito in precedenza mentre altre possono essere trattate per evitare un intervento chirurgico.